La Legge 104 permette di anticipare il pensionamento e di lasciare il mondo del lavoro a 60 anni. Vediamo come fare domanda all’INPS.
Il sistema pensionistico italiano permette ai titolari di Legge 104 di anticipare il pensionamento a condizione che si rispettino determinati requisiti anagrafici e contributivi. Entriamo nei dettagli per capire chi può fare subito domanda di pensione.
La pensione di vecchiaia in Italia si raggiunge a 67 anni di età avendo maturato 20 anni di contributi. Poi ci sono altri scivoli pensionistici che permettono di anticipare il pensionamento soddisfacendo requisiti contributivi e/o anagrafici. I contributi sono l’elemento chiave della pensione. Solo avendo accumulato determinati limiti di contribuzione si potrà fare domanda all’INPS per lasciare il mondo del lavoro. Questi limiti variano in base allo scivolo pensionistico.
Possono essere molto alti come per la pensione anticipata ordinaria ossia 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne oppure più facilmente raggiungibili come i 20 anni richiesti dalla pensione contributiva dedicata ai lavoratori che hanno iniziato a maturare contributi dopo il 1996 e hanno compiuto 64 anni. Aggiungiamo i 30 o 36 anni di contributi dell’APE Sociale e i 41 anni di Quota 103 (entrambe le misure sono state prorogate nel 2025) a condizione che si raggiugano rispettivamente 63 anni e cinque mesi di età e 62 anni. Come uscire dal mondo del lavoro a 60 anni con la Legge 104?
Il sistema previdenziale italiano offre delle alternative di pensionamento anticipato agli invalidi civili con minimo il 74% di invalidità. Uno scivolo è l’APE Sociale, precedentemente citato, ma bisognerà attendere i 63 anni di età per fare domanda all’INPS. Anticipa a 60 anni, invece, Opzione Donna, una misura dedicata sia alle lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74% sia alle caregiver da almeno sei mesi e alle disoccupate/impiegate in aziende in stato di crisi. In realtà i 60 anni sono richiesti per chi ha un figlio.
Le donne lavoratrici senza figli dovranno attende i 61 anni di età mentre chi ha due o tre figli potrà anticipare l’uscita dal mondo del lavoro a 59 anni. Tutto questo, però, a condizione che si siano raggiunti 35 anni di contributi e si accetti il sistema di calcolo contributivo indipendentemente da quando si sono iniziati a versare i contributi. Niente calcolo retributivo o misto per chi ha cominciato a lavorare prima del 1996, dunque, con conseguente importo della pensione più basso.
Il taglio stimato è tra il 10 e il 30% in base al numero di contributi maturati al 31 dicembre 1995. Per inoltrare domanda di pensionamento all’INPS la persona con invalidità dovrà essere in possesso del certificato attestante la patologia invalidante. La richiesta si può inoltrare online accedendo al portale dell’ente della previdenza sociale tramite credenziali digitali (SPID, Carta di Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi). La misura prevede una finestra di decorrenza (tempo trascorso tra la maturazione dei requisiti e l’erogazione del primo rateo pensionistico) di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le autonome. In alternativa si può affidare la domanda di pensione ad un CAF per evitare errori.
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