Arrivano finalmente maggiori tutele per gli inquilini: addio sfratti dalla notte alla mattina! Vediamo nei dettagli che cosa cambierà.
Cresce a dismisura la domanda di appartamenti in affitto. Sono sempre di più i single, le coppie ma anche le famiglie con bambini che, non potendosi permettere un mutuo, optano per il contratto di locazione. Ormai la domanda ha superato di gran lunga l’offerta e, in tante città – soprattutto quelle più densamente popolate come Milano, Roma e Bologna – si è creata una vera e propria emergenza abitativa.
Infatti le banche – dal 2022 in poi – erogano sempre meno mutui e hanno alzato di parecchio l’asticella delle garanzie richieste. A ciò bisogna aggiungere un altro problema: negli ultimi due anni i prezzi degli immobili sono aumentati di molto e, quindi, ben pochi riescono ad acquistare.
L’affitto, pertanto, diventa l’unica soluzione. Ma anche qui i problemi non mancano. In primis anche i canoni di locazione sono quasi raddoppiati dopo la pandemia di Covid proprio perché, in base alle leggi di mercato, quando la domanda supera l’offerta, i proprietari hanno gioco facile a far crescere i prezzi.
In secondo luogo è diventato più difficile trovare proprietari di immobili disponibili a fare contratti per lunghi periodi visto che con gli affitti brevi ai turisti si guadagna molto di più. Infine, terzo e ultimo problema, quando si vive in affitto lo sfratto, in alcuni casi, può essere dietro l’angolo. Almeno su questo fronte, d’ora in poi, gli inquilini potranno godere di maggiori tutele.
Affitto: ora gli inquilini sono più tutelati
Gran parte dei giovani vive in affitto oggi. Non si tratta sempre di una scelta libera: molto spesso si tratta di una scelta obbligata dal fatto di non poter acquistare una casa. Stesso discorso vale anche per tante famiglie. Trovare case in affitto per lunghi periodi non è più facile come qualche anno fa: oggi la domanda supera di gran lunga l’offerta. Fortunatamente, però, chi riesce a trovare un immobile da ora in avanti sarà maggiormente tutelato dal rischio di essere sfrattato improvvisamente.
Quando si affitta un immobile si hanno dei doveri e dei diritti. E’ dovere dell’inquilino, ad esempio, non danneggiare l’appartamento e pagare regolarmente il canone concordato con il proprietario quando si è sottoscritto il contratto. Se per varie ragioni – come, ad esempio, la perdita improvvisa del lavoro – non si riesce più a pagare l’affitto con regolarità, allora si rischia lo sfratto per morosità.
L’azione di sfratto potrà essere avviata dal proprietario dell’immobile già dopo 20 giorni dal mancato versamento del canone mensile. Ma non è tutto rapido come potrebbe sembrare e l’inquilino, quindi, ha tutto il tempo per “salvarsi” da questa situazione. Infatti, dopo che è stato avviato il procedimento di sfratto, si terrà una prima udienza di convalida e a questo punto si aprono diverse strade.
Se l’inquilino, ad esempio, si oppone allo sfratto, il giudice emetterà un’ordinanza e la causa sarà rimandata per valutare i motivi per cui ci si oppone allo sfratto. Un valido motivo per opporsi allo sfratto – ed evitarlo – potrebbe essere dimostrare di aver versato, nel frattempo, la somma dovuta al proprietario dell’appartamento il quale, dunque, potrebbe decidere di non proseguire con l’azione di sfratto.
Infine, anche se non è riuscito a pagare prima, se l’inquilino si presenta davanti al giudice e salda gli arretrati, la procedura si conclude. Infine, ultima possibilità per chi si trova davvero in difficoltà, l’inquilino può presentarsi in Tribunale e non opporsi allo sfratto ma può fare richiesta di termine di grazia. In questa situazione il giudice può decidere di dare all’inquilino altri 90 giorni per pagare tutto il dovuto al proprietario di casa.