Hai mai sentito parlare del bonus Maroni? Grazie a questo bonus, facendo solo una semplice cosa, puoi avere una busta paga molto più ricca.
L’Italia è un paese eccezionale per tantissime cose: storia, cultura, arte, paesaggi, buona tavola. Ma se parliamo di stipendi siamo ancora piuttosto distanti dal primo posto in classifica. Anzi: secondo recenti studi il nostro Paese è tra gli ultimi quando si tratta di rapporto tra lavoro e qualità della vita.
Uno dei motivi che genera stress e malcontento tra i lavoratori è sicuramente lo stipendio che, in media, nonostante taglio del cuneo fiscale e abbassamento aliquote Irpef, non è ancora adeguato a fare fronte ai costi della vita e ai rincari causati dall’inflazione che ci ha colpito negli ultimi due anni.
In Italia, in media, lo stipendio di un dipendente si aggira intorno ai 1300-1500 euro al mese e stenta a crescere anche dopo anni che si lavora per la stessa azienda. C’è un modo per ottenere una busta paga più sostanziosa: facendo una cosa semplice, infatti, è possibile ottenere il bonus Maroni.
Grazie al bonus Maroni – chiamato così in onore dell’ex presidente della Regione Lombardia – molti lavoratori dipendenti potranno vedere crescere in misura significativa la loro busta paga fino all’età della pensione. Ottenere questa agevolazione, in realtà, è molto semplice: basta fare una cosa semplice.
Per ottenere il bonus Maroni non bisogna far altro che svolgere il proprio lavoro! O meglio: continuare a svolgerlo. Il bonus, infatti, è una sorta di “premio” che viene erogato sotto forma di soldi in busta paga a coloro che, pur avendo raggiunto i requisiti per accedere alla pensione anticipata con Quota 103, decidono di restare al lavoro.
Ricordiamo che Quota 103 – misura riconfermata anche per il 2025 – permette di lasciare il lavoro a soli 62 anni con 41 anni di contributi. Pertanto dà la possibilità di andare in pensione ben cinque anni prima rispetto all’età pensionabile stabilita dalla legge Fornero che corrisponde a 67 anni.
Siccome questa misura si rivolge ad una platea molto ampia, se troppi lavoratori scelgono di fruirne, rischia di mettere in crisi le casse dell’Inps e, al tempo stesso, di lasciare vacanti milioni di posti di lavoro considerando che la maggior parte dei giovani ormai sceglie di trasferirsi all’estero. Allora lo Stato ha pensato di dare un piccolo incentivo ai lavoratori per non andare in pensione a 62 anni ma di restare fino a 67 anni e questo incentivo consiste proprio nel bonus Maroni.
Grazie a questo bonus un dipendente riceverà ogni mese in busta paga il 9% in più circa, cioè la percentuale che un lavoratore versa ogni mese all’Inps per i contributi previdenziali. Il bonus Maroni è stato riconfermato anche per il prossimo anno consentendo così a chi lo vorrà di avere uno stipendio più ricco per gli ultimi cinque anni di lavoro. Piccolo problema: questo bonus fa aumentare il reddito annuo e, dunque, chi lo riceve rischia poi di essere tagliato fuori da altri benefici come, ad esempio, il taglio del cuneo fiscale o altri sussidi.
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