Se la legge Fornero già a molti sembrava tremenda e penalizzante, presto potremmo addirittura rimpiangerla. Vediamo che cosa accadrà.
Legge Fornero addio? No, almeno non per ora. Andare oltre tale legge – entrata in vigore nel 2012 – resta uno dei principali obiettivi di legislatura del Governo di Giorgia Meloni ma, al momento, non è davvero possibile cancellarla. Il rischio, infatti, è quello di favorire troppe uscite di massa dal mondo del lavoro tutte assieme.
E questo a cosa porterebbe? Intanto ad un crollo quasi immediato delle casse dell’Inps che dovrebbero erogare milioni di pensioni anticipate in più rispetto alla situazione attuale. In secondo luogo il rischio sarebbe anche quello di lasciare scoperti centinaia – se non migliaia – di posti di lavoro visto che la maggior parte dei giovani, ormai, vola all’estero dove gli stipendi sono più alti.
Pertanto, in poche parole, al momento il sistema previdenziale italiano ha bisogno della legge Fornero per restare in piedi. E’ pur vero che un’età pensionabile portata a 67 anni non piace quasi a nessuno. Fino al 2010 era abbastanza frequente riuscire a lasciare il lavoro intorno ai 60 anni: oggi è quasi impossibile.
Eppure presto potremmo addirittura rimpiangere la legge Fornero. Sembra incredibile ma, secondo le previsioni degli esperti, nei prossimi anni – molto prima di quanto possiamo immaginare – rimpiangeremo l’età pensionabile portata a 67 anni. Il futuro, quindi, non appare roseo su questo fronte.
Pensioni, il futuro non è roseo: ecco cosa succederà a breve
Il futuro della previdenza sociale in Italia non sembra roseo. Non secondo le previsioni degli esperti, almeno. Se ora ci lamentiamo della legge Fornero che ci “costringe” a restare a lavorare fino a 67 anni, presto potremmo addirittura rimpiangerla. Vediamo che cosa cambierà molto presto.
Come anticipato, per il momento, non è possibile cancellare la legge Fornero in quanto ne andrebbe della stabilità delle casse dello Stato e del sistema previdenziale nel suo complesso. Pertanto, anche nel 2025, per accedere alla pensione di vecchiaia sarà necessario avere almeno 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi e aver maturato un assegno pensionistico d’importo uguale o superiore a quello dell’assegno sociale che, il prossimo anno, dovrebbe corrispondere a circa 542 al mese.
In alternativa, anche il prossimo anno, si avrà la possibilità di accedere alla pensione anticipata ordinaria a qualunque età ma i contributi dovranno essere almeno:
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi per le donne.
Se tutto questo ci sembra troppo, a breve rimpiangeremo questi numeri. Considerando che la durata media della vita continua ad aumentare, sarà inevitabile anche aumentare l’età pensionabile altrimenti l’Inps sarà costretta ad erogare pensioni per un numero sempre crescente di anni e questo metterebbe a rischio la sua stabilità.
Pertanto è inevitabile che, forse già dal 2027, l’età pensionabile aumenti. Dovrebbe aumentare, tuttavia, solo di qualche mese e non di anni. E probabilmente aumenterà anche il requisito contributivo minimo necessario per fruire della pensione anticipata ordinaria: gli anni di contribuzione necessari potrebbero salire da 42 e 10 mesi a 43. A quel punto i 67 anni richiesti dalla legge Fornero potrebbero sembrarci una passeggiata di salute.