Cumulo tra redditi da lavoro autonomo e pensione: come fare in base alle novità Inps

Possono esserci delle procedure delicate, ma comunque importanti. Ecco come fare in caso di cumulo tra redditi da lavoro autonomo e pensione

Il tema delle pensioni è uno dei più complessi e dibattuti in Italia. Si tratta infatti di un argomento che interessa milioni di cittadini per via dell’impatto diretto sulla sicurezza economica del futuro. Ma spesso, soprattutto per via della sua complessità, si incorre in errori e disguidi, anche di grave entità.

Calcolatrice su documenti
Cumulo tra redditi da lavoro autonomo e pensione: come fare in base alle novità Inps – Mamelipalestrina.it

Tra gli aspetti più delicati e spesso più complessi da affrontare, vi è la questione relativa al cumulo tra redditi da lavoro autonomo e pensione. Ecco perché vogliamo spiegare brevemente come gestire questa situazione, soprattutto alla luce delle novità Inps.

Gestire il cumulo tra redditi da lavoro autonomo e pensione

Per i cittadini pensionati che percepiscono redditi da lavoro autonomo, l’Inps ha ribadito alcune norme importanti. I soggetti al divieto parziale di cumulo, come chi percepisce la pensione con decorrenza entro il 2023, devono necessariamente dichiarare i redditi autonomi conseguiti nel 2023. Un obbligo da rispettare entro il 31 ottobre del 2024. Ma è bene ricordare che alcuni pensionati sono esonerati da tale dichiarazione. Stiamo parlando dei titolari di pensione di vecchiaia, invalidità o di anzianità con almeno 40 anni di contributi.

Orologio soldi e calcolatrice su documenti
Gestire il cumulo tra redditi da lavoro autonomo e pensione – Mamelipalestrina.it

Per chi invece resta l’obbligo di dichiarare l’importo della trattenuta, questo sarà calcolato in base al reddito. In caso di reddito da lavoro autonomo che supera il trattamento minimo, la trattenuta sulla pensione potrà arrivare fino al 30% della quota che eccede il trattamento minimo. Chi omette tale dichiarazione può andare in contro a pesanti sanzioni. In questo caso, infatti, il pensionato dovrà restituire all’Inps un importo pari all’intera pensione percepita nell’anno di riferimento. Non solo, perché per il 2024 è previsto l’obbligo di fornire una dichiarazione preventiva su quei redditi che si stima di conseguire durante l’anno.

Queste informazioni saranno utilizzate per poter applicare, da parte degli enti di previdenza, le trattenute provvisorie. In questo modo saranno evitate eventuali irregolarità. Per i pensionati che, invece, svolgono attività lavorativa al di fuori dei confini nazionali italiani, è bene fare ulteriori precisazioni. I redditi in questo caso dovranno essere comunicati entro i termini stabiliti dalle normative. Questi dovranno essere dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, ma al lordo delle ritenute erariali. Così facendo e rispettando tutte le normative previste, sarà possibile evitare di incorrere in sanzioni anche molto pesanti. I contribuenti potranno infatti gestire al meglio il cumulo tra redditi da lavoro autonomo e pensione.

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