Le pensioni da 2.000 euro al mese permettono di vivere serenamente la vecchiaia e il meritato riposo. Arrivarci non è semplice ma nemmeno impossibile.
Con quanta forza sperate di raggiungere una pensione di 2 mila euro e con quanta certezza sapete che ciò non accadrà mai? Facciamo due calcoli per capire come si può ottenere una somma che non è altissima ma che permetterà di vivere e non sopravvivere.
Milioni di pensionati non hanno la possibilità di godersi la vecchiaia perché troppo impegnati a sopravvivere con una pensione di poche centinaia di euro. Più del 23% dei percettori di pensione di vecchiaia vive con circa 700 euro al mese e sperare che il trattamento minimo arrivi a mille euro è inutile. La promessa di un aumento simile al momento è irrealizzabile, comporterebbe una serie di conseguenze e dinamiche che l’Italia non è in grado di affrontare.
Lo sarà in futuro? Difficile a dirsi, al momento vediamo una situazione economica instabile e precaria, la necessità di tante risorse che non ci sono e pochi piani per l’ennesimo tentativo di risollevarsi. Servirebbe un bel boom economico come quello che ha visto la nostra nazione crescere in maniera vertiginosa alla fine degli anni ’50. Il PIL italiano si attestò su un incremento del 6,3%, inferiore solo alla Germania. Un record mai più replicato durato relativamente poco visto che nel 1970 iniziò una profonda crisi economica che, possiamo dire, tra alti e bassi dura ancora oggi.
Duemila euro di pensione significa avere un trattamento dignitoso. Chi potrà raggiungere tale cifra nel 2025? La platea dei beneficiari si restringerà sempre più a causa del calcolo contributivo che il prossimo anno diventerà ancora meno conveniente. I coefficienti di trasformazione che si applicano al montante contributivo e che dipendono dall’età di pensionamento si abbasseranno e di conseguenza l’importo dell’assegno sarà più basso rispetto a quanto preventivato.
La minor convenienza è legata all’adeguamento dei coefficienti di trasformazione all’inflazione che avviene ogni due anni. Ci vorranno tanti anni di contributi e stipendi alti per arrivare ad una pensione di 2 mila euro nel 2025. Questa l’amara verità. Entrando nei dettagli per una pensione di 2 mila euro ci vorrà un montante contributivo minimo di 480 mila euro se si lascia il mondo del lavoro a 67 anni.
La cifra sale scegliendo uno scivolo di pensionamento anticipato. Oggi basterebbero 445 mila euro ma, come detto, abbiamo coefficienti di trasformazione più convenienti. Montanti di 100 mila euro inferiori porterebbero ad un assegno di 1.500 euro a 67 anni, un importo comunque interessante soprattutto per chi al momento del pensionamento avrà finito di pagare il mutuo. Per gli altri e per chi paga l’affitto la situazione è meno favorevole. L’esempio di calcolo riportato prende come riferimento la pensione di vecchiaia.
Volendo uscire in anticipo dal mondo del lavoro si aggiungerebbero tante altre considerazioni legate ai requisiti e alle condizioni di accesso allo scivolo. Potrebbe capitare che il montante non sia nemmeno più sufficiente per andare in pensione. Sarebbe il caso di chi compirà 64 anni e punta alla pensione anticipata contributiva. Per accedervi bisognerà avere un assegno pensionistico 3 volte maggiore rispetto al trattamento minimo (2,8 per le donne con un figlio e 2,6 per le donne con due o più figli). Cifre irraggiungibili per tanti lavoratori e lavoratrici.
Non basta l'età, servono anche altri numeri "giusti" per una pensione degna di questo nome:…
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