Il Commodore 64 è una delle console da gaming più iconiche della storia e chiunque l’avesse conservata in casa potrebbe avere tra le mani una fortuna.
Ogni periodo storico è segnato da prodotti di culto e questo ovviamente vale anche per i videogame e le console da gioco. Chi è cresciuto negli anni ’80 quasi sicuramente avrà avuto in casa una Nintendo, un Master System di Sega, oppure un Commodore 64 (primo pseudo computer da gaming), mentre negli anni ’90 le case sono state animate da Playstation, Nintendo 64, Sega Saturn, Amiga e i primi Personal Computer.
Al di là dei campanilismi creati dalla console war che in quei primi anni di diffusione di massa delle console da gioco veniva alimentata dagli stessi produttori (soprattutto Sega e Nintendo si facevano una guerra commerciale senza esclusione di colpi), ciò che per ciascun possessore ha reso indimenticabile la console posseduta sono state le emozioni provate mentre giocava.
Il ricordo di quelle emozioni è ciò che ha poi portato i possessori delle console a conservarle in garage o soffitta, così da poterle ripescare all’occorrenza per una serata nostalgica in solitaria o meglio in compagnia degli amici. Certo al giorno d’oggi per farle funzionare è necessario possedere ancora un vecchio televisore a tubo catodico, il che potrebbe rendere più complesso l’abbandonarsi al retrogame.
Sebbene la razionalità quando si tratta di ricordi, emozioni e nostalgia non sia di casa, il fatto che oggi può essere davvero complicato riaccendere una delle vecchie console possedute può indurre a pensare che sia giunto il momento di separarsene. Chi possiede questi hub per il gaming infatti ha spesso solo due scelte: collezionarli e renderli parte del mobilio di casa oppure venderle per provare a ricavarne un profitto.
Nel caso del Commodore 64, home computer che ha fatto il suo debutto nel 1982 e che è rimasto in commercio fino al 1994 (all’epoca le generazioni erano molto più lunghe), la scelta di separarsene potrebbe essere davvero vantaggiosa, anche se contemporaneamente dolorosa.
Questo vale però solamente per i pochi possessori del Commodore 64 GS, versione dell’home computer venduto esclusivamente in Europa e commercializzato a partire dal 1992. La macchina presentava tutte le caratteristiche che avevano reso grande la precedente ma aveva una potenza computazionale superiore.
Ciò nonostante non ebbe il medesimo appeal della precedente, anche perché nel frattempo erano uscite il SuperNintendo e il Sega MegaDrive che avevano prestazioni superiori e esclusive che facevano gola a tutti i ragazzi dell’epoca. La scarsa diffusione in questo caso però è un vantaggio perché rende più rara e di valore la console in questione: chi ne possedesse una, infatti, potrebbe venderla sul web a cifre intorno ai mille euro.
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