La pensione per le casalinghe si può ottenere senza aver mai versato contributi. L’INPS prevede diverse strade da percorrere.
Quello della casalinga è un mestiere non riconosciuto né retribuito. Eppure richiede un lavoro non indifferente dedicando la maggior parte del suo tempo alla cura della casa e della famiglia. Una pensione, però, in alcuni casi è riconosciuta.
Dopo una lunga carriera lavorativa si ottiene il meritato riconoscimento della pensione. Una volta usciti dal mondo del lavoro ci si potrà dedicare alla famiglia, alle passioni, ai viaggi ricevendo mensilmente un assegno di importo diverso in base agli anni di lavoro e allo stipendio. Quando arriva tutto questo per una casalinga? Mai, perché le mansioni devono essere svolte anche oltre i 67 anni (età di raggiungimento della pensione di vecchiaia). La casa non è che improvvisamente comincia a pulirsi da sola, né pranzo e cena si preparano in autonomia.
Le faccende domestiche non hanno una fine a meno che non ci si possa permettere un cuoco o il delivery ogni giorno oppure una donna delle pulizie in pianta stabile. Chi per scelta o necessità sceglie di fare la casalinga o il casalingo dovrà occuparsi delle cura costante della casa e della famiglia. Non avrà la scusante del lavoro fuori casa per venire meno ai suoi doveri eppure non viene mica retribuito per le attività svolte. Certamente moglie o marito con lo stipendio che portano a casa sosterranno tutte le spese ma un riconoscimento personale a volte sarebbe gradito. La pensione si potrebbe ottenere.
Anche le casalinghe possono andare in pensione e sarà l’INPS a versare la quota mensile. Chi si occupa delle incombenze domestiche e dell’accudimento della propria famiglia tutto il tempo, nello specifico, ha due strade per il pensionamento che si differenziano in base ai contributi versati. Una prima via è sfruttare il Fondo Casalinghe e Casalinghi. Si possono iscrivere uomini e donne che svolgono lavori di cura non retribuiti e di responsabilità familiare e hanno un’età compresa tra i 16 e i 65 anni.
L’INPS verificherà i requisiti (non essere titolari di pensione diretta, non svolgere attività dipendente o autonoma) e poi accoglierà automaticamente la domanda. A questo punto casalinghe e casalinghi dovranno iniziare a versare contributi. La domanda di iscrizione al Fondo si può inoltrare online tramite sito INPS a cui accedere con credenziali digitali, avvalendosi dell’aiuto di CAF e patronati o chiamando il Contact Center dell’INPS. L’importo minimo da versare al mese sarà di 26 euro. Con 35 anni di contributi si potranno ottenere al massimo 1.000 euro al mese.
La seconda via di pensionamento senza contributi è la pensione sociale rivolta a casalinghe e casalinghi di età pari o superiore a 67 anni iscritti all’anagrafe del proprio Comune di residenza o di un Paese extra UE con permesso di soggiorno di lungo periodo. Altro requisito è la residenza stabile e continuativa in Italia da minimo 10 anni e un reddito inferiore ad un importo stabilito annualmente. L’importo della pensione sociale arriverà a superare di poco 500 euro ma se si hanno altri redditi scenderà a 400 euro.
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