Si tratta di una misura riconosciuta al coniuge superstite. Ma se non si fa attenzione riducono la pensione di reversibilità
La prestazione di reversibilità è una misura economica che viene erogata dall’Inps a quei cittadini italiani superstiti di un pensionato o di un lavoratore defunto. La cifra di tale prestazione economica dipende direttamente dalla quantità di contributi versati dal defunto durante la sua vita lavorativa.
L’importo di tale prestazione viene infatti calcolato dall’Inps, il quale si basa sulla documentazione presentata dal familiare superstite al momento della richiesta. Coloro che ricevono la misura possono anche lavorare con Partita Iva in regime forfettario. Tuttavia, se non si fa attenzione è possibile che lo Stato possa ridurre la pensione di reversibilità. Vediamo di che cosa si tratta.
Il contribuente che ha partita Iva e che opera in regime forfettario non ha la possibilità di usufruire della flat tax nel caso in cui abbia maturato redditi di lavoro dipendente, o redditi relativi a pensione superiore a 30.000 euro, nell’anno precedente. Questo calcolo relativo alla soglia che non può essere superata deve infatti essere effettuato anno per anno ed è determinante ai fini dell’erogazione della stessa prestazione economica.
Chi riceve la pensione di reversibilità può lavorare con partita Iva a regime forfettario, tuttavia, il reddito della pensione non deve superare la soglia annuale di 30.00 euro. Nel caso in cui il contribuente superi questa determinata soglia emergono cause di incompatibilità, come previsto dalla legge 190/2014 al comma 57. Secondo la legge, tale soglia di 30.000 euro si riferisce solamente al reddito di pensione o di lavoro. Non deve essere riferita invece ai redditi che provengono dall’attività di lavoro con partita Iva in regime agevolato. Dunque, nel caos in cui la pensione di reversibilità produca un reddito annuale inferiore a 30.000 euro, il contribuente avrà la possibilità di applicare il regime forfettario senza alcuna limitazione.
Tuttavia, bisogna prendere in considerazione l’impatto che il reddito dell’attività con partita Iva manifesta sulla pensione di reversibilità. Il trattamento pensionistico per i superstiti può essere ridotto mediante il superamento di determinate soglie di reddito maturate dal contribuente. Questi tagli possono essere compresi in un range che va dal 20% al 50% e sono calcolati in base a questi limiti:
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