Il 2025 sarà un anno che regalerà pensioni e stipendi più alti, anche più di mille euro. Vediamo chi saranno i fortunati.
Potreste essere tra gli italiani beneficiari di stipendi e pensioni di maggiore importo nel 2025. Un regalo sicuramente gradito ma che non potrà essere scartato da tutti. Entriamo nei dettagli.
Un anno si sta concludendo e come sempre si tireranno le somme. Guardando gli undici mesi appena passati cosa conservereste e cosa, invece, vorreste lasciarvi alle spalle? Sicuramente avrete affrontato ostacoli e difficoltà che la vita ama porre sul proprio cammino. Potreste averli superati oppure stare ancora cercando il modo di andare avanti. Mai mollare, bisogna credere sempre che una via d’uscita c’è e che la situazione migliorerà qualsiasi sia la problematica avversa.
A breve inizierà un nuovo anno, ponetevi degli obiettivi e pianificate un futuro che possa regalarvi soddisfazioni. Sappiamo che può non essere facile soprattutto in condizioni economiche precarie. Si dice che i soldi non facciano la felicità ma certo aiutano a vivere meglio, con un carico meno pesante sulle spalle. Sarebbe bello ricevere uno stipendio più alto o un assegno pensionistico di importo superiore a quello attuale. Non è detto che non possa accadere. C’è chi potrebbe aumentare fino a 120 euro al mese le proprie entrate nel 2025. Vediamo come.
Gli aumenti di pensioni e stipendi nel 2025
Valutiamo le diverse possibilità di aumento di stipendi e pensioni nel 2025. Coinvolti nel piano del Governo (al momento sottolineiamo come non ci sia alcuna ufficialità) tutti i contribuenti italiani, lavoratori dipendenti e autonomi nonché pensionati. Protagonista è l’IRPEF, quindi parliamo di tasse o meglio dell’Imposta sui Redditi della Persone Fisiche.
Già nel 2024 è stata modificata con una riduzione degli scaglioni da quattro a tre che ha portato aumenti in busta paga e nel cedolino della pensione. Ora ci potrebbe essere un’ulteriore modifica nel 2025 che comporterebbe altri incrementi, fino a 120 euro in più netti al mese. La questione ancora al vaglio del Governo è se ritoccare nuovamente gli scaglioni. Oggi le aliquote sono del 23% per redditi entro i 28 mila euro, del 35% per redditi fino a 50 mila euro e del 43% per redditi oltre i 50 mila euro.
L’idea sarebbe quella di mantenere inalterato il primo scaglio e di scendere al 33% l’aliquota dei secondo scaglione aumentando la soglia reddituale fino a 60 mila euro. L’aliquota del terzo scaglione rimarrebbe uguale ma con limite di reddito oltre i 60 mila euro. Significa, dunque, che i vantaggi in busta paga e nel cedolino della pensione spetterebbero ai cittadini con redditi oltre i 28 mila euro ossia quelli in migliori condizioni economiche.
Il risparmio arriverebbe a 1.400 euro all’anno per chi ha redditi oltre i 60 mila euro. Per poter procedere con questo cambiamento serviranno risorse e il Governo sta pensando di recuperarle dal concordato prevenivo biennale delle partite IVA. Le adesioni al concordato hanno scadenza fissata al 12 dicembre. Riuscirà il Governo ha modificare l’IRPEF entro il 18 dicembre, data in cui la Legge di Bilancio 2025 dovrebbe diventare definitiva?