Esistono degli oggetti vintage che alcuni potrebbero avere in casa, magari in cantina o in soffitta, anche senza saperlo, che ora possono valere un patrimonio.
Molti di noi possono affezionarsi alle cose che usano a lungo, al punto tale da non essere disposti a gettarli pur essendo consapevoli di non poterli usare più. Questo modo di agire potrebbe non essere l’ideale, specialmente se si vive in una casa di piccole dimensioni, in questo caso, infatti, può essere difficile trovare spazio a quanto invece è più che necessario. A volte però ci si può rendere conto di avere oggetti vintage di cui non si sapeva l’esistenza, che magari potrebbero essere stati posizionati in cantina o in soffitta, pensando poi di decidere un giorno cosa farne.
Ben presto, però, tra le mille cose da fare si potrebbe avere dimenticato del tutto di avere quelle cose, magari perché a metterle via ci aveva pensato un genitore o un nonno. In casi simili potrebbe quindi essere consigliabile fare un salto nei due locali, chissà che non possa essere l’occasione per trovare qualcosa di inaspettato, con il trascorrere del tempo ci si può trovare davanti un patrimonio di grande valore.
Non è detto ovviamente che tutti gli oggetti vintage che si usavano qualche decennio fa possano avere tutti aumentato il loro valore. Questo vale solo per alcuni, ma si tratta di qualcosa che difficilmente non abbiamo in casa, per questo non resta che sapere di cosa si tratta per capire se si è tra pochi fortunati.
È il caso, ad esempio, delle console di videogiochi, non parliamo quindi necessariamente di qualcosa di vetusto, ma che potrebbe essere stato conservato da chi oggi ha almeno dai 35 anni in su. Il riferimento è a prodotti quali il vecchio Sega Master System, il NES e il Super Nintendo, oggi rivendibili ad almeno 500 euro, ovviamente se tenuti in buone condizioni. Chi dovesse avere invece il Game Boy Color in edizione limitata, potrebbe racimolare addirittura 1.500 euro.
Un discorso analogo può essere fatto anche per i videogiochi che potevano essere utilizzati con questi dispositivi. Online si possono trovare dei cultori disposti ad averli e a spendere anche diverse centinaia di euro. La fascia die 40enni di oggi potrebbe poi avere conservato anche un walkmann e le relative musicassette, con cui un tempo si ascoltava musica quando si era in giro, in questo caso può arrivare a valere 600 euro, mentre il primo iPad targato Apple, che è decisamente recente, può essere messo in vendita addirittura a 4.000 euro. Anzi, se avessimo cambiato idea dopo l’acquisto ma si avesse deciso di conservarlo imballato si potrebbero racimolare addirittura 40 mila euro.
Da non scartare in questo elenco anche un vecchio modello di macchina da scrivere (Olivetti o Remington), che possono raggiungere i 1-500-2 mila euro. Impossibile poi non citare un telefonino che è entrato nella storia, che quasi tutti hanno avuto e che era apprezzato per la sua durata d’uso e la sua utilità, pur avendo pochissime funzioni risetto ai moderni smartphone, come il Nokia 3310, per cui c’è chi potrebbe sborsare 200 euro. Il primo iphone potrebbe poi avere raggiunto 800-1.000 euro, ma certi modelli possono arrivare anche a 10mila euro.
Non si devono poi dimenticare i vecchi dischi in vinili, che tantissimi possono avere conservato perchè legati a un artista che si amava. “Diamond Dogs” di David Bowie (1974) arriva a circa 3.500 euro, anche se la svolta vera e propria può arrivare con il “White Album” dei Beatles (1968). per cui c’è chi sarebbe disposto a spendere anche 50 mila euro.
Questa è ovviamente una piccola lista, basta fare una ricerca e si può scoprire qualcosa di inaspettato, ma che può cambiare la vita di molti.
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