Riuscire a leggere in modo corretto la bolletta dell’elettricità è importante, solo così si evitano fregature e si hanno maggiori possibilità di risparmiare.
Le spese che ognuno di noi si trova a gestire sono tante e sempre più alte, al punto tale che spesso può diventare difficile riuscire a fare fronte a tutto. Un ruolo importante tra questo viene svolto dalle utenze domestiche, in modo particolare dalla bolletta dell’elettricità, servizio di cui non si può certamente fare a meno, nonostante a volte si tenda a ridurre gli sprechi, cercando anche semplicemente di spegnere la luce quando non è estremamente necessaria.
Evitare gli sprechi rappresenta certamente un pirmo passo importante per poter risparmiare, ma lo è altrettanto riuscire a leggere in modo corretto la fattura, che presenta alcune voci a cui spesso non facciamo caso. La maggior parte di noi, infatti, finisce per prestare attenzione solo all’importo finale, mentre in realtà sarebbe fondamentale verificare come si sia arrivati a quella cifra, così da capire se si possa fare qualcosa di concreto per fare in modo che risulti più basso.
Tutte le voci sula bolletta dell’elettricità: perché è importante conoscerle
La bolletta dell’elettricità è spesso considerata come il documento che ci consente di capire quanto si debba pagare, in realtà pensa che contenga solo questo è riduttivo. All’interno è infatti possibile trovare tutte le informazioni sulla fornitura e i consumi del cliente, riuscire a leggerle al meglio può permettere di capire meglio come si arrivi a determinare quel numero, così da arrivare a stabilire se sia possibile fare qualcosa per arrivare a un conto più basso.
Questo è ancora più importante ora, dato che si è entrati ufficialnente nel mercato libero, soluzione che consente di scegliere fornitore e tariffa che si ritengono più adatti alle proprie esigenze. In caso di insoddisfazione è quindi possibile valutare un altro gestore e decidere se possa essere più conveniente.
Nella prima parte si trovano tutte le informazioni relative all’intestatario della fornitura, comprendenti potenza del contatore, se si tratta di un’abitazione di residenza e se la fornitura è di tipo domestico. Non mancano altre informazioni di tipo “tecnico”, come i codici che identificano la propria fornitura come il POD per l’energia elettrica e il PDR per il gas. A fianco si trova poi il codice cliente, che si dovrebbe sempre avere quando si ha la necessità di contattare il call center per avere chiarimenti. Non manca poi ovviamente l’importo da pagare, con la data di scadenza e quella relativa all’emissione della nuova bolletta dell’elettricità. Sapere quest’ultimo aspetto può essere utile per pianificare le varie spese che si devono programmare e non essere impreparati.
E ora veniamo appunto a un aspetto determinante, come si stabilisce l’importo da pagare, a cui si arriva sulla base di quattro sottovoci:
- Spesa per l’energia: è quanto si paga per i consumi di energia, include una quota fissa e una parte variabile che dipende dal consumo effettivo e dalle fasce orarie in cui si utilizzano gli elettrodomestici. Questa deve essere sempre monitorata, perché dipende dagli usi dell’elettricità, ma anche dal fornitore scelto;
- spese per il trasporto e la gestione del contatore: si riferiscono ai costi sostenuti per consegnare l’elettricità fino a casa tua;
- oneri di sistema: sono contributi utilizzati per sostenere le energie rinnovabili e altre iniziative di interesse pubblico. Alcuni clienti possono beneficiarne l’esenzione, in base a specifiche condizioni;
- imposte e IVA: comprendono le accise, calcolate in base alla quantità di energia consumata, e l’IVA, determinata a livello statale.
A queste si aggiunge quanto previsto per il canone Rai, da tempo inserito nella bolletta dell’elettricità, dilazionato nell’arco dei mesi e sempre obbligatorio, a meno che non si goda di un’esenzione. Qualora ci si dovesse rendere conto che la cifra sia eccesisva, è possibile prendere in considerazione un altro gestore e cambiare, senza alcun onere a carico.