Rischi di perdere l’Assegno di Inclusione a causa di un ISEE troppo alto? C’è un “trucchetto” legale per riuscire ad ottenere lo stesso il sussidio.
Ottenere l’Assegno di Inclusione non è affatto facile mentre perderlo è facilissimo in quanto sono stati fissati “paletti” molto rigidi e basta fuoriuscire anche di pochissimo per non avere più diritto all’aiuto. I requisiti necessari per ottenere l’Assegno di Inclusione, come tutti ben sappiamo, sono un po’ diversi rispetto a quelli che venivano richiesti in relazione al vecchio Reddito di Cittadinanza.
Infatti per poter ricevere il nuovo beneficio messo in campo dal Governo di Giorgia Meloni con la legge di Bilancio 2024, è necessario che all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un soggetto non occupabile dove con il termine “non occupabile” s’intendono i minorenni, le persone dai 60 anni in su, i disabili con invalidità pari almeno al 67% o soggetti in carico presso i servizi socio sanitari.
Oltre a questo, naturalmente, è indispensabile avere Isee e reddito bassi: il reddito familiare non deve superare i 6000 euro all’anno mentre l’Isee deve essere entro i 9360 euro. Può succedere, per un motivo o per un altro, che l’Isee sia leggermente superiore. Che cosa si può fare in questi casi? C’è un “trucchetto” assolutamente legale per riuscire ad ottenere lo stesso il sussidio.
L’Assegno d’Inclusione, come la maggior parte dei sussidi statali, è strettamente legato a reddito e Isee e se questi sono al di sopra di una certa soglia, naturalmente non si avrà diritto all’agevolazione. Vediamo, però, come si può fare per ottenere ugualmente l’aiuto anche se l’Isee supera la soglia consentita.
Molte persone ancora fanno confusione tra reddito e Isee, dunque, è bene fare chiarezza. Il reddito è ciò che noi guadagniamo: lo stipendio oppure la pensione. L’Isee, invece, tiene conto non solo del reddito ma anche del patrimonio immobiliare – eventuali immobili di proprietà al di fuori della prima casa – e del patrimonio mobiliare, cioè la giacenza media di denaro sul nostro conto in banca.
Fatta questa doverosa premessa, occorre farne un’altra. L’Isee può essere ordinario oppure corrente e questa distinzione è fondamentale ed è proprio qui che risiede la possibilità di non perdere l’Assegno di Inclusione. L’Inps, infatti, per stabilire chi ha diritto oppure no all’aiuto tiene conto dell’Isee ordinario.
L’Isee ordinario, però, si basa sulla situazione economica di 2 anni prima. Pertanto per ottenere l’Assegno di Inclusione nel 2025 una persona – o una famiglia – dovranno avere un Isee ordinario basso riferito al 2023. Ma nel giro di 2 anni tutto potrebbe essere cambiato e, dunque, un nucleo familiare che economicamente stava bene nel 2023, magari nel 2025 è in condizioni di disagio.
Come fare allora per non perdere l’aiuto anche se l’Isee ordinario relativo al 2023 è superiore al limite consentito? Bisogna ricorrere all’Isee corrente il quale si riferisce alla situazione attuale: è come una fotografia sul presente e non sulla situazione di 2 anni prima. Se l’Isee corrente è entro la soglia limite per ottenere l’Assegno di Inclusione – cioè 9360 euro – allora il nucleo familiare potrà ottenere lo stesso il sussidio. Ma attenzione: l’Isee corrente dura solo 6 mesi.
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