Nel 2025 potrebbero arrivare 3 mila euro di arretrati sulle pensioni. Vediamo quali pensionati potranno iniziare l’anno con il sorriso.
Davanti alla pessima notizia di aumenti irrisori nel 2025 in relazione alle pensioni arriva voce di una possibile erogazione fino a 3 mila euro di arretrati per alcuni cittadini. Si è in attesta di una sentenza che probabilmente arriverà a gennaio.
A gennaio 2025 scatterà la rivalutazione delle pensioni dello 0,8%. Significa che l’aumento dell’assegno sarà di pochi euro, nulla di efficace per aiutare tanti cittadini in difficoltà con le spese mensili. L’inflazione che nel 2024 è in calo, infatti, inciderà negativamente sulla perequazione ma non sembra abbassare il costo della vita. I generi alimentari, luce, gas e acqua e tanti altri prodotti e servizi continuano a costare caro alle famiglie mentre stipendi e pensioni non si sposteranno di una virgola. Il problema maggiore degli ultimi anni è stata proprio l’assenza di una crescita delle entrate parallelamente a quella dell’inflazione.
Con la stessa retribuzione gli italiani si sono trovati ad affrontare spese molto più alte con conseguente peggioramento della qualità della vita. I pensionati con assegni pensionistici bassi sono tra le categorie più colpite dagli eventi degli scorsi anni. Nel 2023 e nel 2024 hanno potuto, almeno, constatare un aumento della pensione di qualche decina di euro. Oggi il trattamento minimo è arrivato a valere 614,77 euro ma nel 2025 ci sarà un arresto importante alla crescita. Al massimo si potranno raggiungere 617,89 euro.
Chi potrà contare sugli arretrati fino a 3 mila euro
La situazione economica delle famiglie è traballante. Si percorre una fune sottile sottile e un piccolo passo falso potrebbe far cadere nel baratro. Un’entrata aggiuntiva di 3 mila euro farebbe veramente comodo, chi potrà realizzare questo desiderio? Per scoprire i possibili beneficiari dobbiamo accennare alla questione di incostituzionalità riguardante la norma sull’aumento delle pensioni.
A gennaio 2024 la rivalutazione ha portato un aumento del 5,4% ma solo per i titolari di pensioni entro 4 volte il minimo. L’aumento scendeva al 4,59% per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo, al 2,86% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, al 2,53% sulle pensioni fino a 8 volte il minimo, all’1,998% per le pensioni fino a 10 volte il minimo e all’1,188 sulle pensioni oltre 10 volte il trattamento minimo. Questo metodo assottiglia le percentuali delle pensioni più alte e utilizza la progressività e dovrebbe essere incostituzionale.
Se la Consulta confermerà il dubbio, allora i pensionati potrebbero ricevere rimborsi pari alla differenza tra aumento percepito e aumento realmente spettante. Gli arretrati, dunque, corrisponderebbero ai tagli mensili applicati incostituzionalmente per il meccanismo di ripartizione della rivalutazione applicato nel 2024. A beneficiare di una sentenza dalla parte dei pensionati sarebbero i titolari di pensioni più alte che potrebbero arrivare ad ottenere arretrati per somme anche superiori a 3 mila euro. Nessuna bella notizia, dunque, per chi riceve un assegno entro 4 volte il minimo dato che la loro rivalutazione è stata del 100%.