Virus e batteri si contrastano in modo diverso. Ecco perché è fondamentale capire l’origine del mal di gola per individuare la cura migliore.
Come sta andando l’influenza in quest’ultimo mese del 2024? Al momento i dati parlano di una situazione sotto controllo, il picco dovrebbe arrivare tra la fine dell’anno e l’inizio di gennaio 2025 con andamento simile a quello registrato lo scorso anno.
L’influenza australiana è arrivata in Italia ma l’incidenza è al momento bassa, solo in leggero aumento. Rispetto lo scorso anno, dunque, il picco non si è fatto sentire in anticipo ma dovrebbe arrivare a partire dalla settimana di Capodanno. Tra i più colpiti al momento i bambini sotto i cinque anni di età. Girano velocemente anche altri virus respiratori e influenzali che fanno aumentare le infezioni riscontrate. Dal punto di vista virologico, dunque, la circolazione è attiva ma contenuta con riferimento a Rhinovirus (raffreddore), Covid, influenza stagionale, Adenovirus.
Si contano circa 561 mila nuovi casi a settimana e 3.955.000 casi da inizio stagione. A breve si prevede un’impennata della curva, come detto, anche a causa delle festività, dei pranzi e cene in compagnia. Ricordiamo che è ancora in corso la campagna vaccinale iniziata ad ottobre. La vaccinazione viene raccomandata ai soggetti over 60, alle persone immunocompromesse, ai pazienti con patologie croniche degenerative, ai soggetti fragili e ai caregiver.
Influenza con mal di gola, qual è l’origine?
L’influenza stagionale si presenta come una malattia respiratoria contagiosa provocata da vari virus influenzali. I sintomi più frequenti sono febbre alta, tosse secca e stizzosa, brividi, mal di testa, stanchezza, debolezza, dolori addominali, muscolari e addominali, diarrea, naso congestionato, mal di gola. Il mal di gola potrebbe essere causato anche da batteri, il più comune è lo Streptococco beta emolitico di gruppo A. Come capire, dunque, se l’origine è virale o batterica?
In generale l’80% dei mal di gola sono virali inizialmente, poi diventano batterici. Nella fase virale il lisozima (enzima che produce il nostro corpo) combatte il virus e vengono in aiuto gli antipiretici. Con la forma batterica può essere utile la propoli o il tea tree oil rispettivamente grazie all’alto contenuto di galangina con proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche e alle proprietà antibatteriche. Alleviano il dolore e aiutano a combattere l’infezione ma se la febbre e il dolore dovessero persistere per più di due giorni senza alcun miglioramento allora si potrebbe dover ricorrere all’antibiotico (sottolineiamo in caso di infezione batterica).
Ma come distinguere l’infezione virale da quella batterica? La prima non provoca febbre alta (massimo 38°) ma bruciore a livello faringeo, raffreddore, naso che cola e mal di testa. Il batterio, invece, causa stati febbrili importanti, arrossamenti, bruciore intenso, placche, tonsille ingrossate. La presenza dei batteri si può rilevare con tampone faringeo. Questo risulta molto utile per individuare il batterio responsabile del mal di gola e capire, così, qual è l’antibiotico giusto da assumere. Antibiotico che, ribadiamo, è inutile in caso di infezione virale.