Crisi della sanità: dipendente del Cup spiega perché non si trova mai posto

La sanità in Italia va tutt’altro che bene, trovare un posto per una visita con il sistema sanitario sembra quasi impossibile, ecco perché questo accade spesso.

Avere un problema di salute di cui non si conosce del tutto la natura genera sempre non poca ansia a preoccupazione, anche per chi solitamente cerca di mantenere la calma. In casi simili si vorrebbe arrivare il prima possibile alla diagnosi, così da poter iniziare una cura che il medico ritiene adeguata, per questo è importante fare gli accertamenti necessari il prima possibile. Soddisfare questa esigenza è però tutt’altro che semplice, trovare un appuntamento in tempi rapidi con il servizio sanitario nazionale, quindi a costi contenuti, è spesso quasi un’utopia.

dottore visita medica
Spesso trovare posto per una visita medica è davvero difficile – ;amelipalestrina.it

Questo è colpa della crisi della sanità, problema di cui si parla da tempo ai tg e non solo, ma a cui non si è mai trovato del tutto una soluzione da parte dei vari governi di turno. È tutt’altro che raro che ci venga proposto un appuntamento a distanza di mesi, situazione che non è ovviamente accettabile quando non si sta bene. A quel punto diventa quasi inevitabile ricorrere a un consulto privato, che ha però costi che non sono sempre accessibili a tutti. Non può quindi che essere interessante sapere perché sia davvero così difficile trovare appuntamento a distanza di pochi giorni, c’è chi ha deciso di svelare il “segreto” sorprendendo un po’ tutti.

Non trovi mai posto per una visita? Ecco cosa non va nella sanità

È impensabile dover fare tutte le visite privatamente, i costi che vengono richiesti spesso sono davvero proibitivi un po’ per tutti, a maggior ragione per chi ha la necessità di tenere spesso monitorato il proprio stato di salute. Purtroppo, però, la sanità italiana non sembra in grado di soddisfare le esigenze di chi vuole capire quali siano le proprie condizioni senza spendere eccessivamente. Basta infatti fare una telefonata a un Cup per avere la riprova di quello che può accadere, il primo appuntamento solitamente è a distanza di mesi.

È quindi naturale chiedersi come mai non sia mai possibile trovare un posto nell’arco di pochi giorni, mettendo in difficoltà le persone che non hanno un guadagno necessario per fare altrimenti. Capire cosa non funziona attraverso la testimonianza di un’addetta ai lavori può essere davvero utile, così da avere un’idea di quali siano le problematiche. Il ‘Corriere della Sera’ ha raccolto la testimonianza di è un’operatrice del call center che gestisce il Cup Piemonte, numero unico per le prenotazioni telefoniche del servizio sanitario nazionale, da cui sono emersi dettagli inaspettati.

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Gli addetti del Cup non sempre soddisfano i pazienti – Mamelipalestrina.it

La Regione ha recentemente rivelato di voler introdurre l’intelligenza artificiale nel sistema, modifica che lei però ritiene serva davvero a poco. “Manca il servizio, anche se si lavora a nuovi software io penso non saremo mai in grado di fare miracoli – ha detto -. Anzi, il sistema che usiamo attualmente è performante. Noi operatori siamo gli ultimi soldati di fronte al nemico, siamo quelli che fanno il lavoro sporco senza conoscere la strategia alla base della nostra attività”,

Pur facendo questo lavoro da anni, la donna sta notando da tempo come sia praticamente impossibile prenotare alcune visite, per questo evidentemente il malfunzionamento è a monte: “Le visite per cui è più difficile trovare uno slot libero sono le più semplici, come le visite oculistiche. Io non ho memoria dell’ultima volta che, interrogato il sistema, sono riuscita a prenotare una visita dermatologica? Sono mesi che è impossibile”.

computer navigare
Gli addetti del Cip notano i difetti del sistema – Mamelipalestrina.it

Chi dovesse preferire fare una visita di pomeriggio, magari perché libero da impegni lavorativi, andrebbe quasi sicuramente incontro a una delusione, altro difetto che non può essere sottovalutato: “Sono pochi gli slot nel pomeriggio. Non so se questo accada perché i medici spesso visitano privatamente in quel momento della giornata, se ci fosse posto però temo che il destino di noi operatori resti quello di rispondere “Mi dispiace, non c’è posto. Noi riusciamo a vedere se c’è posto solo sul momento, quando si fa una ricerca specifica”.

Paradossalmente è chi avrebbe più bisogno ad arrabbiarsi meno:I malati cronici dicono spesso: ‘È tutto finito, non esiste più nulla della sanità pubblica’ – ha concluso.

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