Debiti col fisco, buone notizie dal primo gennaio 2025: le nuove regole per dilazionare i pagamenti

Dal 2025 pagare i debiti sarà più semplice grazie ai nuovi piani flessibili. Ecco tutti i vantaggi per chi è in difficoltà economica.

A partire dal 1° gennaio 2025 la gestione dei debiti fiscali entrerà in una nuova era. Grazie al decreto delegato sulla riscossione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 3 luglio scorso, le regole per la rateizzazione delle cartelle esattoriali saranno più flessibili e su misura per le diverse esigenze dei contribuenti. Cambiamenti significativi sono stati introdotti per agevolare chi si trova in difficoltà economica, garantendo allo stesso tempo una gestione trasparente ed equa dei debiti.

Il nuovo sistema prevede piani di dilazione articolati in base all’importo del debito e alla situazione economica del contribuente. Per debiti fino a 120.000 euro, è sufficiente una semplice richiesta per accedere a un piano di rateizzazione con durate variabili. Per chi dimostra uno stato di difficoltà economica, le condizioni saranno ancora più vantaggiose, permettendo di spalmare i pagamenti fino a un massimo di 120 rate mensili.

I nuovi piani di rateizzazione dalla A alla Z

Le nuove regole distinguono tra due scenari principali:

• Dilazione senza attestazione di difficoltà
  Per debiti fino a 120.000 euro, è sufficiente una richiesta semplice. Il numero massimo di rate mensili dipenderà dall’anno in cui viene presentata la domanda:

2025-2026: fino a 84 rate;
2027-2028: fino a 96 rate;
dal 2029: fino a 108 rate.

• Dilazione con attestazione di difficoltà economica
  Chi può dimostrare una situazione finanziaria precaria, ad esempio tramite ISEE o altri parametri, potrà beneficiare di un piano più lungo:

2025-2026: da 85 a 120 rate;
2027-2028: da 97 a 120 rate;
dal 2029: da 109 a 120 rate.

Per debiti superiori a 120.000 euro, invece, la durata massima resta stabilita a 120 rate, indipendentemente dall’anno della richiesta.

Questi cambiamenti promettono di garantiure un supporto concreto per le famiglie e le imprese che si trovano a fronteggiare imprevisti economici (e pourtroppo, statistiche alla mano, sono ancora moltissime nel nostro paese). Tuttavia, restano invariate le cause di decadenza: il mancato pagamento di otto rate complessive comporterà la perdita del piano di dilazione e l’impossibilità di rinegoziare il debito residuo. Di sicuro, però, con queste novità il 2025 segnerà un importante passo in avanti verso una gestione fiscale più attenta alle esigenze dei cittadini, aprendo la strada a una maggiore sostenibilità economica per chi ha bisogno di una seconda chance per rimettersi in carreggiata.