Non dimenticare la scadenza del 16 gennaio: c’è un conguaglio da pagare. Vediamo nei dettagli la cifra da dare all’Inps.
Se pensavate di aver chiuso tutti conti con l’Inps a ottobre o a novembre, beh sbagliavate e anche di grosso: a gennaio di sarà un altro conguaglio e, quindi, altri soldi da sborsare. Insomma inizieremo il nuovo anno già con il portafoglio vuoto in quanto le somme da dare all’Istituto di previdenza sociale potrebbero essere anche piuttosto elevate.
Mentre per quanto riguarda l’Irpef possiamo rallegrarci per le decisioni prese dal Governo Meloni e ufficializzate dalla legge di Bilancio 2025, la situazione diventa ben più complessa quando di mezzo ci sono l’Inps e i contributi da versare. Massima attenzione, pertanto, a non dimenticare la scadenza del 16 gennaio.
Il conguaglio del 16 gennaio – scadenza che la maggior parte di noi dimentica – non riguarderà tanto i singoli contribuenti quanto le aziende le quali saranno chiamate a versare all’Istituto diretto da Gabriele Fava le differenze – per eccesso o per difetto – relative ai contributi che un’azienda è tenuta a versare ogni mese ai suoi lavoratori.
Conguaglio Inps di gennaio: ecco cosa bisogna pagare
Non abbiamo ancora finito di pagare: il 16 gennaio ci sarà un’altra scadenza che riguarderà l’Inps. Un conguaglio da pagare in favore dell’Istituto di previdenza sociale. L’importo non sarà il medesimo per tutti ma dipenderà da diversi fattori che analizzeremo di seguito. Vediamo tutto nei dettagli.
Questa volta – come anticipato nel paragrafo precedente – a dover sborsare non saranno i lavoratori ma i datori di lavoro i quali dovranno provvedere ad eventuali differenze – di debito o di credito- in relazione ai contributi che vengono versati ogni mese ai lavoratori dipendenti. Gli eventi che possono rendere necessario il conguaglio sono molti.
Un conguaglio, ad esempio, può essere dovuto a fattori che hanno determinato una variazione della normale retribuzione mensile come indennità di trasferta piuttosto che ore di straordinario, indennità per malattia o per maternità o per allattamento o giornate retribuite per chi dona il sangue. Tali eventi “eccezionali” possono determinare un incremento o una diminuzione della retribuzione.
Ma non solo. Un conguaglio può essere legato anche ad altri fattori quali le mance nel caso di chi lavora nel settore della ristorazione oppure l’uso di auto aziendali o ancora i famosi fringe benefits. Infine l’Inps tra le variabili retributive ha ricompreso anche i ratei di retribuzione del mese precedente per effetto di assunzione intervenuta nel mese di dicembre successivi alla elaborazione delle buste paga. E’ il caso, ad esempio, di persone assunte dopo la prima metà del mese di dicembre 2024.
Ricordiamo infine che, dal 2007, i conguagli possono riguardare anche il Tfr – Trattamento di Fine Rapporto – al Fondo di Tesoreria e le misure compensative. Tali operazioni potranno essere inserite anche nella denuncia di febbraio 2025 senza aggravio di oneri accessori.