La pensione anticipata a 64 anni sarà un’agevolazione riservata a pochi: purtroppo molti italiani non lo avevano capito e ora sono rimasti con un certo amaro in bocca.
La notizia della pensione anticipata a 64 anni è stata accolta con grande entusiasmo dai contribuenti che hanno visto, finalmente, la possibilità di andare oltre la legge Fornero e uscire dal lavoro con ben 3 anni di anticipo. Ma, purtroppo, le cose non sono proprio così semplici.
La legge Fornero, infatti, non è stata abolita e nemmeno superata e la pensione anticipata a 64 anni – possibile già nel 2024 tra l’altro – resterà, anche per il prossimo anno, un beneficio riservato ad una platea piuttosto ristretta. Dunque, dopo un iniziale entusiasmo, è subentrata una grande delusione.
Il Governo di Giorgia Meloni ha fatto quello che ha potuto, del resto, con le poche risorse a disposizione: circa 20 miliardi di euro per tutta la manovra di Bilancio 2025. Cancellare la legge Fornero in modo definitivo resta uno degli obiettivi di legislatura ma, per il momento, non è ancora stato possibile.
Il prossimo anno, in un certo senso, uscire dal lavoro con qualche anno di anticipo sarà più semplice ma resterà comunque un’agevolazione che si rivolgerà solo ed esclusivamente ad una categoria di lavoratori ben precisa e, dunque, non a tutti. La maggioranza dovrà continuare a timbrare il cartellino fino a 67 anni.
In un primo momento molti avevano creduto che, dal prossimo anno, tutti saremmo potuti accedere alla pensione di vecchiaia a soli 64 anni anziché a 67. Le cose stanno un po’ diversamente. Vediamo chi potrà smettere di lavorare con 3 anni di anticipo nel 2025.
La pensione anticipata a 64 anni esiste già ora: si tratta della pensione anticipata contributiva. Questa misura si rivolge unicamente ai lavoratori contributivi puri, cioè coloro che non hanno contributi antecedenti al 1996. Chi ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996, già nel 2024 poteva accedere alla pensione a 64 anni anziché a 67 con solo 20 anni di contributi.
Tuttavia, per beneficiare di questa agevolazione, era – e sarà ancora – necessario maturare un assegno previdenziale pari o superiore a certe soglie. Le soglie sono 3 e sono le seguenti:
L’assegno sociale nel 2024 corrispondeva a 534,41 euro al mese. Nel 2025, per effetto della rivalutazione, salirà a circa 538 euro mensili.
Come spiegato nel paragrafo precedente la pensione anticipata a 64 anni, anche il prossimo anno, resterà un vantaggio riservato a pochi. Infatti per andare in pensione a 64 anni, nel 2025, oltre a non avere contributi versati prima del 1996 sarà necessario anche maturare un assegno uguale o superiore ad una delle tre soglie minime sopra elencate.
Il prossimo anno, però, raggiungere tali soglie sarà più semplice grazie ad una importante novità introdotta dal Governo Meloni. Per raggiungere le soglie minime richieste per poter lasciare il lavoro a soli 64 anni, un lavoratore potrà avvalersi anche di quanto ha versato nel fondo previdenziale integrativo.
Dunque, in tal senso, è verissimo che il prossimo anno, in teoria, più lavoratori dovrebbero avere la possibilità di lasciare prima il lavoro grazie all’opportunità di sfruttare non solo il contributi Inps ma anche la pensione integrativa. Tuttavia, nel 2025, il requisito contributivo minimo passerà da 20 a 25 anni.
Pertanto per andare in pensione a 64 anni sarà necessario avere almeno 25 anni di contribuzione. Tenendo conto di tutti questi “paletti”, secondo le stime, nel 2025 riusciranno ad andare in pensione a 64 anni non oltre 100 lavoratori.
Buone notizie per i contribuenti: 500 euro sul conto per fare la spesa. Come fare…
A pochi giorni dall'estrazione della Lotteria Italia è giusto sognare. In caso di vincita come…
Secondo alcuni psicologi, le persone affascinanti avrebbero queste caratteristiche. Non è quindi solo la bellezza…
Troppo bello per essere vero eppure è tutto vero: ci sono alcune città stupende che…
Reddito da lavoro e reddito da pensione possono fare cumulo? In altre parole: dopo la…
Quando si può concedere al bambino di mettersi seduto davanti in auto? La maggior parte…