È in arrivo una rivoluzione nell’accesso all’Assegno di Invalidità: ecco come funzionerà il nuovo sistema.
Dal 1° gennaio 2025 il sistema di riconoscimento dell’invalidità civile subirà un cambiamento significativo, con l’introduzione di un nuovo procedimento unico e centralizzato. Questa riforma, che segna un passo importante verso la semplificazione amministrativa, attribuisce all’INPS il ruolo esclusivo nella gestione degli accertamenti legati alla disabilità. La novità è parte della sperimentazione introdotta dal decreto legislativo n. 62/2024 e promette una maggiore efficienza nei tempi e nelle modalità di valutazione delle richieste.
Il procedimento prenderà il via con l’invio telematico di un certificato medico introduttivo, elaborato da professionisti del Servizio Sanitario Nazionale o medici accreditati. Questo certificato rappresenterà la chiave per accedere ai benefici previsti dalla legge, come l’invalidità civile, la legge 104/1992 o il collocamento mirato. A seconda della patologia, i tempi di evasiobe della pratica varieranno: 15 giorni per le malattie oncologiche, 30 giorni per i minori e fino a 90 giorni per gli altri casi.
La sperimentazione partirà in nove province italiane (tra cui Firenze, Perugia e Salerno) e prevede una gestione trasparente e centralizzata. L’elemento chiave del nuovo approccio è rappresentato dalle Unità di Valutazione di Base (UVB) dell’INPS, che includeranno medici legali, professionisti delle aree psicologiche e sociali e rappresentanti delle associazioni di categoria. Le UVB avranno il compito di garantire un accertamento accurato e tempestivo, basandosi su criteri definiti dalle normative vigenti. Una volta conclusa la valutazione, verrà rilasciato un “certificato attestante la condizione di disabilità”, un documento unico che sostituirà i verbali sanitari tradizionali. Questo certificato comprenderà tutti gli accertamenti necessari per accedere ai benefici economici e normativi previsti dalla legge.
Il cambiamento, però, non si limita ai tempi e alle modalità. Per chi richiede prestazioni economiche, sarà possibile comunicare i propri dati socio-economici direttamente all’INPS già dal momento della trasmissione del certificato medico. Ciò garantisce una decorrenza immediata dei benefici a partire dal mese successivo all’invio della documentazione. Con l’estensione prevista a tutto il territorio nazionale dal 2026, questa riforma punta a diventare un modello di riferimento per la gestione delle disabilità in Italia. Per molti rappresenterà una semplificazione tanto attesa; per altri, l’inizio di un nuovo percorso verso il riconoscimento dei propri diritti. L’INPS è pronta ad accogliere la sfida, ma sarà fondamentale monitorare attentamente la fase sperimentale per apportare eventuali miglioramenti e garantire che nessuno rimanga indietro.
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