Per non correre il rischio di incorrere nei controlli del Fisco bisogna fare attenzione alla causale inserita nel bonifico.
Sbagliando dicitura nella causale del bonifico il Fisco avvierà delle verifiche per appurare la provenienza dei soldi trasferiti e il contribuente potrebbe essere chiamato a fornire prove della legittimità dell’operazione compiuta.
Il Fisco monitora costantemente i contribuenti al fine di combattere l’evasione fiscale. I nostri risparmi, il nostro conto corrente, i nostri prelievi, l’aggettivo “nostro” in realtà è troppo sopravvalutato. Non comprende unicamente i membri del proprio nucleo familiare ma anche un ente è entrato nella cerchia stretta delle frequentazioni pur non essendo stato invitato. Parliamo dell’Agenzia delle Entrate, l’autorità che ha il compito di individuare i possibili evasori utilizzando strumenti di varia natura.
C’è anche l’Intelligenza Artificiale che da poco tempo aiuta il Fisco durante i controlli più svariati algoritmi pensati per far scattare un allarme nel momento in cui si rilevano incongruenze. I cittadini, dunque, devono prestare attenzione alle operazioni che mettono in atto perché un semplice errore può far finire nel mirino del Fisco e avviare una serie di verifiche che potrebbero portare a dover giustificare l’azione compiuta. Di che operazioni parliamo? Dei prelievi e dei versamenti sul conto, ad esempio, oppure dell’invio di un bonifico. E non solo se questo bonifico viene predisposto nei confronti di un estraneo ma anche se ha come destinatario un figlio o il coniuge.
Tra i metodi di pagamento preferiti dagli italiani c’è il bonifico bancario o postale. Consente un trasferimento di soldi veloce e sicuro che si può effettuare stando comodamente seduti sul divano di casa e in qualsiasi momento usando l’home banking. Uno smartphone, una connessione e con pochi click ecco che l’operazione di passaggio del denaro da un conto all’altro viene effettuata. Ricordiamo che dal 9 gennaio non sarà più nemmeno applicata la maggiorazione per i bonifici istantanei. Significa che i soldi potranno arrivare più velocemente al destinatario.
Il bonifico pur essendo un mezzo di pagamento tracciabile non è esente dai controlli del Fisco. L’ente dovrà essere certo della provenienza del denaro e del motivo per cui viene trasferito ad una terza persona. Anche se è un genitore che dona soldi al figlio bisognerà specificare con esattezza perché si sta procedendo con questa operazione. La causale, dunque, è la prova che non si sta commettendo alcuna azione illegale, un’autocertificazione che allontana il rischio di subire delle contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Naturalmente nella causale si potrebbe scrivere qualsiasi cosa, chi potrà mai scoprire se corrisponde al vero. Da sola, quindi, la causale potrebbe non bastare. Ciò che conta è conservare documentazione a sostegno della causale nel momento in cui il Fisco chiederà spiegazione. Solitamente se un padre invia al figlio mille euro scrivendo “Contributo per le spese” non desterà l’attenzione del Fisco.
Se invece un marito inizia ad inviare mensilmente somme di alto importo alla moglie scrivendo “regali” o “contributo” o viceversa allora l’AdE potrebbe avviare dei controlli perché la periodicità dell’operazione potrebbe insospettire lasciando pensare che il denaro possa provenire da entrate non dichiarate. Ecco che l’ente chiederebbe un supporto documentale per capire come sia possibile quel movimento di denaro.
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