Al via una nuova stretta sull’uso del denaro contante. In casi estremi si arriverà a sequestri. Vediamo cosa cambia a partire da quest’anno.
Le care vecchie banconote che ci tengono compagnia ormai da decenni – per non dire secoli – sono destinate a sparire, questo ormai è chiaro a tutti. Non sono ancora state messe del tutto al bando ma i pagamenti con questo semplice strumento fatto di carta, è sempre più oggetto di strette da parte delle autorità competenti.
Non ci vietano di usare i contanti eppure sempre più esercizi commerciali o bar o ristoranti rifiutano le banconote. Senza contare i controlli da parte del Fisco che possono scattare in qualunque momento nel caso di versamenti o prelievi ritenuti sospetti. Insomma il futuro è digitale, lo abbiamo capito.
I contanti sono visti male per due ragioni: la prima di carattere igienico sanitario in quanto possono essere veicolo di germi, batteri e infezioni passando di mano in mano infinite volte. E’ stato proprio durante la pandemia di Covid, infatti, che hanno iniziato a essere sconsigliati i pagamenti con i contanti.
Il secondo motivo – ben più importante del primo – è che i contanti non sono tracciabili e, dunque, possono favorire l’evasione fiscale. Il 2025 inizia con una nuova stretta sul denaro contante: in alcuni casi si potrà arrivare non solo a multe pesantissime ma anche a sequestri.
Pagamenti con i contanti: cosa cambia nel 2025
Il nuovo anno parte con una nuova stretta sull’utilizzo del denaro contante: stretta finalizzata non solo ed evitare fenomeni di evasione fiscale ma anche a prevenire riciclaggio e finanziamento ad attività illecite. Da quest’anno sanzioni ancora più alte e sequestri. Vediamo nel dettaglio che cosa dobbiamo aspettarci.
Chi entrerà in Italia o lascerà il Paese – anche per una semplice vacanza di un paio di settimane – con più di 10.000 euro in contanti dovrà necessariamente dichiararlo. La novità è che questa regola, d’ora in avanti, varrà non solo per le banconote, ma anche per:
- traveller’s cheque;
- assegni;
- vaglia;
- ordini di pagamento al portatore;
- carte prepagate non nominative;
- lingotti sotto forma di barre, pepite o aggregati con un tenore in oro di almeno il 99,5%.
In caso di mancata dichiarazione o di violazione delle norme, le autorità potranno procedere al sequestro del denaro e trattenerlo fino a 30 giorni. Il periodo potrà allungarsi in caso vengano avviate indagini. In caso di sospetto di finanziamenti di attività illecite o di riciclaggio di denaro, il sequestro potrà avvenire anche per somme inferiori ai 10.000 euro.
Denaro contante: multe salatissime
Nuova stretta sul denaro contante e possibili sequestri anche per cifre inferiori ai 10.000 euro per chi rientra in Italia o lascia il nostro Paese anche solo per una vacanza. Ma non è tutto.
Fino ad oggi il sequestro del denaro si limitava ad un massimo del 50% della cifra eccedente il limite consentito, cioè 10.000 euro. Con il nuovo decreto del Governo Meloni, le autorità potranno sequestrare anche il 100%. In nessun caso, però, la somma rilevata dagli agenti potrà essere inferiore a 900 euro e superiore a 1 milione di euro. Per quel che riguarda le sanzioni, la cifra minima non partirà più da 300 euro come è stato fino ad oggi ma partirà da 900 euro.
Cambiano le regole anche per quel che riguarda l’oblazione da pagare per estinguere l’infrazione. Fino a 40.000 euro di sforo si potrà estinguere l’infrazione pagando il 30% della cifra che eccede il limite di 10.000 euro. Per violazioni superiori ai 40.000 euro di sforo, tuttavia, non sarà più ammessa l’estinzione pagando.