Multe salatissime a partire da gennaio per chi commette un banalissimo errore quando fa la raccolta differenziata. Vediamo di cosa si tratta e come evitare sanzioni.
Il 2025 è cominciato con il sole ma anche con la pioggia: una fitta pioggia di multe! Multe per automobilisti, multe per chi va sul monopattino e, in qualche caso, persino per pedoni ritenuti non proprio sobri. Ma oltre alle multe dovute ai nuovi divieti del codice della strada, stanno per arrivarne altre legate, invece, alla raccolta differenziata.
Da quest’anno, infatti, entrano in vigore nuove regole e nuovi obblighi e chi sbaglierà verrà sanzionato non con una multa di 50 o 100 euro ma addirittura dovrà pagare 2500 euro: più della maggior parte degli stipendi in Italia! Da quest’anno, infatti, non basterà più separare la plastica dalla carta dall’umido.
E’ stata introdotta una nuova categoria anche se ben pochi di noi ne sono a conoscenza. Se già ci abbiamo messo anni a capire dove gettare il cartone del latte o il vetro sporco, ora tutto si complica ancora di più. Ma la Legge non ammette ignoranza e, dunque, chi di noi commetterà anche un banalissimo errore, si tenga pronto a sborsare un mucchio di soldi.
Anno nuovo e regole nuove in materia di raccolta differenziata. Regole che, però, ben pochi di noi conoscono e, dunque, rischiamo tutti di commettere banali errori che potrebbero costarci un mucchio di soldi: anche 2500 euro di multa! Vediamo che cosa è cambiato e cosa non si può più fare!
Dall’1 gennaio 2025 è assolutamente vietato gettare i materiali tessili nella raccolta indifferenziata: anche per questo genere di materiali, da quest’anno, si applicherà la raccolta differenziata. Si tratta di un cambiamento che riguarda tutti gli Stati membri dell’Unione europea e che punta a ridurre l’inquinamento provocato da questi materiali, molto spesso sottovalutati e ritenuti innocui.
Per rifiuti tessili s’intendono non solo abiti e accessori ma anche biancheria per la cucina, per la camera da letto, per il bagno e, quindi, anche lenzuola, coperte, asciugamani. Ad oggi è stato stimato che l’industria tessile contribuisce dal 2% al 10% delle emissioni globali di anidride carbonica e addirittura al 20% dell’inquinamento delle acque dolci. Una situazione sempre più insostenibile per il nostro Pianeta.
Oltre a ridurre l’inquinamento, la raccolta differenziata dei materiali tessili permetterà di dare loro nuova vita: infatti i capi in buono stato potranno essere riutilizzati direttamente, mentre quelli danneggiati saranno sottoposti a processi di riciclo per ottenere nuove fibre o materiali.
Da quest’anno anche i rifiuti tessili dovranno essere smaltiti con la differenziata: dunque abiti, lenzuola, asciugamani dismessi non finiranno più negli inceneritori ma verranno riciclati per dare vita a nuovi materiali.
Chi continuerà a gettare i propri abiti o altri rifiuti tessili – anche banalmente i tovaglioli di stoffa strappati o i calzini bucati – nella raccolta indifferenziata rischia multe salatissime: le sanzioni, infatti, potranno arrivare anche fino a 2500 euro. Non proprio una passeggiata dunque!
Per l’Italia, a dire il vero, non si tratta proprio di una novità a ben vedere. Quasi nessuno ne è a conoscenza ma nel nostro Paese i materiali tessili vengono smaltiti attraverso la raccolta differenziata già dal 2022. Solo che molti di noi hanno sempre sbagliato fino ad oggi.
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