Due tematiche delicate in Italia quelle della malasanità e della giustizia. Quando si uniscono la complessità della questione cresce, cerchiamo di districarla.
Per malasanità si intende un disservizio all’interno del sistema sanitario con conseguente danno permanente al paziente. Cure inadeguate o inesistenti possono causare seri problemi se non la morte del cittadino. La Legge prevede un risarcimento per l’errore medico o una negligenza?
Fare il medico è una missione, una professione che comporta soddisfazioni ma anche tanti rischi. Si ha la vita e il benessere delle persone tra le mani e mai si potrà abbassare di un millimetro il livello di attenzione. Oltre alle competenze e alla professionalità, poi, si richiede empatia e umanità per sostenere il paziente dal momento della ricerca di una diagnosi fino al termine delle cure. Le responsabilità che i dottori si assumono non sono come quelle di altre professioni. Devono prendere decisioni che salvano vite e se dovessero compiere una scelta sbagliata saranno guai.
Man mano che si avanza nella carriera aumenta il peso delle proprie azioni, i compiti saranno sempre più complessi ma nonostante questo sarà chiesto di amare la propria professione come il primo giorno. E non conteranno le vite salvate e le diagnosi corrette effettuate, basterà un solo piccolo errore o una negligenza per far crollare la reputazione costruita negli anni con dedizione, fatica e impegno. Il paziente o i familiari del paziente hanno solo la storia personale come riferimento e se questa include danni – specialmente se irreparabili – saranno pronti a chiedere un risarcimento.
Risarcimento per malasanità, quando è possibile chiederlo
Errori medici, negligenza, comportamenti contro gli standard medici accettabili rientrano nella malasanità. I dottori sono essere umani non supereroi e come per ogni altra professione si sa che ci sono medici più competenti e meno competenti. Considerando l’importanza del lavoro svolto non dovrebbe essere così, bisognerebbe che ogni cittadino possa poter contare su un dottore capace, che si aggiorna costantemente, che sa riconoscere quando serve un consulto per valutare in modo più approfondito una situazione incerta ma la verità è che tante persone potrebbero affermare di aver incontrato medici che non li hanno aiutati sia dal punto di vista prettamente sanitario che umano.
Questa è la realtà e per quanto il dolore possa ingigantire la percezione di un errore o di una mancanza nessuno può negarla. Trattamenti inappropriati, diagnosi errate, mancanza di igiene, omissioni, errori chirurgici sono riferiti da molti pazienti (300 mila denunce nel 2023) che, fortunatamente, hanno potuto raccontare la propria storia perché è stata solo una parentesi con lieto fine. In altri casi, invece, errori hanno portato complicazioni, danni e perfino la morte. Se si possono apportare prove dell’atto di malasanità e del nesso causale tra negligenza/errore e danno/morte del paziente allora la Legge prevede un risarcimento per il paziente o i familiari.
Gli interessati dovranno raccogliere i documenti comprovanti la malasanità (cartelle cliniche, referti medici, esami, prescrizioni) e richiedere una perizia medico legale più l’assistenza di un avvocato specializzato per inoltrare la denuncia. Prima di arrivare ad un’azione giudiziale in Italia è obbligatorio passare per una mediazione civile per cercare un accordo amichevole oppure inoltrare ricorso per ottenere una perizia prima della causa. Se l’accordo non si dovesse trovare allora si procederà con l’azione giudiziale e sarà il Giudice a stabilire se il risarcimento dovrà esserci o meno analizzando le prove e il danno subito dal paziente.