Il mondo del lavoro, da qui a 5 anni, subirà cambiamenti epocali: per non restare tagliati fuori meglio capire subito quali saranno le figure più richieste. Una, in particolare, sarà la professione del futuro secondo gli esperti.
Quali lavori ci saranno in futuro? La stessa domanda, molto probabilmente, se la posero anche i nostri nonni e bisnonni nell’immediato dopoguerra, quando i contadini, piano piano, iniziarono ad abbandonare zappa e aratro per scendere nelle città e lavorare nelle fabbriche.
Ora ci troviamo in una situazione molto simile sotto certi aspetti. Noi non dobbiamo sicuramente abbandonare i campi e le zappe ma, mano a mano che andremo avanti, il mondo come lo conosciamo oggi verrà sostituito da un mondo sempre più digitalizzato. E ce ne stiamo rendendo conto già da piccole novità.
Le ricette mediche cartacee ormai sono sparite, hanno iniziato ad aprire supermercati senza commessi ma gestiti interamente dall’Intelligenza Artificiale, tutto ciò che prima richiedeva una presenza fisica di un operatore ora possiamo farlo attraverso una App o, comunque, attraverso il nostro computer.
Questo è solo l’inizio di quella che si prevede essere una svolta epocale per il mondo del lavoro e per la società nel suo complesso: da qui ai prossimi 5 anni alcuni mestieri spariranno mentre ne nasceranno di nuovi che attualmente ancora non esistono. In particolare, secondo gli esperti del settore, nei prossimi anni la figura più richiesta sarà una.
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Come sarà il futuro? Chi può dirlo? La sfera di cristallo nessuno ce l’ha! E’ molto probabile, però, che almeno per quanto riguarda il mondo del lavoro, il futuro sarà molto diverso dal presente: alcune professioni che oggi esistono tra una decina di anni o anche meno non esisteranno più ma, in compenso, saranno richieste nuove figure. Secondo le previsioni degli esperti del settore, la figura più richiesta nei prossimi anni sarà una.
Non saranno gli ingegneri e nemmeno i programmatori o gli informatici gli specialisti più richiesti entro i prossimi 5 anni. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale richiederà figure che sappiano dialogare con gli algoritmi rendendoli più “umani”. Saranno richiesti, dunque, soprattutto psicologi e laureati in Lettere e Filosofia e in Scienze della Comunicazione. A sostenerlo sono diversi report di società che si occupano di consulenza e recruiting per le aziende.
Saranno necessarie figure che possano arricchire il linguaggio della IA rendendolo più simile al nostro in modo che i robot possano ricoprire le più svariate funzioni come, ad esempio, l’assistenza ai clienti per le aziende: insomma serviranno, soprattutto, esperti del linguaggio e del pensiero che possano migliorare le interazioni tra esseri umani e macchine.
Una vera e propria rivincita per le lauree umanistiche, quindi, che da anni vengono ritenute inutili al fine di trovare un lavoro e, soprattutto, un lavoro ben remunerato. Paradossalmente proprio l’Intelligenza Artificiale, i robot e gli algoritmi renderanno indispensabili figure con competenze non tecniche ma umane e creative.
