Buone notizie per chi vuole uscire prima dal mondo del lavoro. Ecco chi potrà andare in pensione anticipata già a 61 anni senza perdere nulla sull’assegno
Il tema delle pensioni è da sempre uno dei più sentiti in Italia e coinvolge milioni di lavoratori preoccupati per il proprio futuro. Le possibilità di poter uscire dal mercato del lavoro prima dell’età pensionabile in Italia è spesso argomento di dibattito che, però, suscita in molti casi sconforto e malumori. Molti lavoratori sognano infatti di terminare il proprio rapporto lavorativo il prima possibile, ma devono fare i conti con penalizzazioni economiche e ostacoli burocratici.
Tuttavia, c’è una buona notizia per molti lavoratori. Esistono infatti delle categorie di lavoratori che possono avere accesso alla pensione anticipata già a 61 anni, senza però subire alcuna riduzione sull’importo della pensione. Nei prossimi paragrafi vogliamo infatti spiegare chi sono i possibili beneficiari di questa opportunità.
Grazie alle disposizioni del D.Lgs.n.67 del 2011, i lavoratori che sono impegnati in mansioni usuranti possono beneficiare di una regime previdenziale agevolato. Questo consente infatti di andare in pensione in anticipo, senza incorrere però in penalizzazioni. Tra quelle che sono le attività giudicate usuranti rientrano quelle che richiedono un impegno fisico notevole, o che prevedono l’esposizione del lavoratore a condizioni particolarmente gravose.
Un esempio di queste mansioni sono quelle che richiedono un lavoro in galleria, miniera o cava. Rientrano tra i lavori usuranti anche le mansioni eseguite ad alte temperature, le lavorazioni del vetro cavo, la rimozione dell’amianto e l’attività in spazi stretti. Anche i lavori notturni, i conducenti di veicoli, i lavori relativi a linee di produzione a catena e altre categorie, possono rientrare tra coloro che accedono ai benefici. Per poterne usufruire, è necessario aver svolto questi lavori almeno per 7 anni negli ultimi 10 di lavoro, o per almeno metà della vita lavorativa complessiva.
Per poter accedere alla pensione anticipata i lavoratori dipendenti devono quindi aver raggiunto quota 97,6. Questa si ottiene sommando l’età anagrafica e gli anni di contributi versati. Vuol dire che, con un minimo di 35 anni di contributi, sarà possibile andare in pensione già a 61 anni e 7 mesi. I lavoratori autonomi, invece, devono raggiungere quota 98,6 con un’età minima di 62 anni e 7 mesi, oltre ad almeno 35 anni di contributi. C’è poi il vantaggio dell’esclusione degli adeguamenti alla speranza di vita, che rende questi requisiti stabili nel tempo.
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