I percettori della pensione di reversibilità noteranno un aumento dell’importo nel 2025 legato alla rivalutazione.
Cifre non altissime ma comunque un incremento rispetto alle somme percepite nel 2024. Quantifichiamole con alcuni esempi per stimare quanti euro in più verranno erogati nel trattamento durante l’anno in corso.
La pensione di reversibilità rientra tra i trattamenti che annualmente subiscono una modifica dell’importo per la rivalutazione in base all’inflazione . Beneficiari della misura sono i superstiti di pensionati INPS deceduti che rispettano determinate condizioni reddituali e non solo. Solitamente percepiscono la pensione di reversibilità il coniuge e i figli a carico ma in casi particolari possono ricevere i versamenti mensili anche i fratelli o sorelle oppure i nipoti nonché i genitori del de cuius.
In base al grado di parentela e al numero dei superstiti spetterà una determinata percentuale della pensione percepita dal pensionato al momento della morte. Il trattamento spetta anche se il superstite percepisce un reddito proprio a condizione che rientri in determinati limiti. Nel 2025 la reversibilità spetta al 100% con reddito annuo fino a 23.579,22 euro. Poi scatterà la riduzione del 25% per redditi entro 31.438,96 euro, del 40% fino a 39.298,70 euro e del 50% con redditi sopra 39.298,70 euro. Le detrazioni non vengono applicate solo se nel nucleo sono presenti figli minori, disabili o studenti entro i 26 anni.
Gli incrementi del 2025 sono lontani da quelli applicati nel 2024 e nel 2024 perché la rivalutazione ha una percentuale bassa, lo 0,8% essendo l’inflazione in calo. Ciò si traduce in pochi euro in più sull’assegno mensile. Si è ancora in attesa del conguaglio che potrebbe modificare in meglio o peggio la citata percentuale cambiando le cifre che andremo a riportare. Sono certe, invece, le tre fasce di reddito per l’indicizzazione delle pensioni con adeguamento all’inflazione. Nel 2025 si ritorna alla divisione attiva fino al 2022.
La rivalutazione è fissata al 100% solo per i trattamenti entro 4 volte il minimo (2.394 euro lordi al mese). Scende al 90% (0,72%) per le pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo (fino a 2.993 euro lordi al mese) e al 75% (0,6%) sopra 5 volte il trattamento minimo (sopra 2,993 euro lordi al mese). Cosa significa? Chi percepisce una pensione di reversibilità di mille euro da gennaio otterrà 1.008 euro (104 euro in più all’anno).
Con un trattamento di 2.000 euro l’aumento sarà di 16 euro (si percepiranno 2.016 euro) mentre la pensione di 3 mila euro del 2024 diventerà nel 2025 di 3.023,51 euro (piena fino a 2.394 euro, al 7,2% fino a 2.993 euro e allo 0,6% sulla quota rimanente). Aumenti veramente irrisori, dunque, nell’anno in corso che non aiuteranno certo i percettori di pensioni di reversibilità con importo basso.
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