A molti sembra incredibile, ma esiste un formaggio che costa addirittura più di 1.000 euro al chilo, tutto è dovuto a una caratteristica ben precisa.
La cucina italiana è certamente una delle più apprezzate al mondo, per questo quando abbiamo la possibilità di viaggiare all’estero tanti finiscono per rimpiangerla, ben sapendo che i nostri piatti più prelibati preparati oltre i nostri confini difficilmente saranno così prelibati. Pur essendoci la possibilità di variare e garantire al nostro organismo tutti i componenti di cui ha bisogno, il formaggio non dovrebbe mai mancare, così da dare al corpo la giusta dose di calcio, sodio e fosforo.
Anche in questo ambito è comunque sceglierne di vari tipi, non è detto che chi ama questo alimento possa apprezzarli tutti, ma sicuramente ci sono delle caratteristiche ben precise che possono spingere a preferirne uno rispetto a un altro. Tanti in genere lo inseriscono nella dieta anche perché difficilmente ha costi elevati, anche se in realtà ne esiste uno che non rientra minimamente in questa categoria, visto che può essere necessario addirittura spendere un intero stipendio per acquistarlo.
A determinare i costi di un formaggio sono diversi fattori, tra quelli più economici c’è certamente la mozzarella, che piace praticamente a tutti, compreso chi in genere non ama questo cibo. Determinante è però la stagionatura, condizionata dal lavoro del pastore in possesso dell’animale che lo produce, più è lunga maggiori saranno i soldi richiesti per acquistarlo, oltre a incidere anche nel gusto che si avvertirà al palato.
Pensare che ce ne possa essere uno che può avere un prezzo addirittura superiore ai 1.000 euro al chilo potrebbe sembrare incredibile ad alcuni, visto che in genere queste cifre vengono associate al altro, invece è una realtà che riguarda un tipo ben preciso. La quotazione è condizionata dalla rarità della materia prima, aspetto che non può che essere fondamentale. Il riferimento è Pule (o Magareci sir), una specialità prodotta in Serbia nella riserva naturale di Zasavica.
Questo formaggio realizzato con latte d’asine balcaniche munte a mano come ingrediente fondamentale (per una quantità del 60%) unito al latte di capra (al 40%).
Farne una scorta per chi dovese amarlo non sarebbe comunque così semplice, non solo per motivi economici. In genere, infatti, vengono prodotti solo pochissimi litri l’anno. Chi ne volesse avere una forma potrebbe dover attendere a lungo, per farla infatti servirebbero addirittura 25 litri di latte, oltre a un lavoro particolarmente attento da parte dei suoi produttori, che lo rendono ancora più pregiato.
Al secondo posto nella graduatoria dei formaggi più costosi troviamo invece il Moose Cheese, composto da latte d’alce e di origine svedese, ma con un prezzo decisamente opposto a quello serbo, per acquistarlo servono infatti 500 euro al chilo. A chiudere il podio è il White Stilton Gold (900 euro(chilo), un formaggio davvero particolare perché presenta al suo interno delle gocce d’oro commestibili, con un sentore di liquore di punta d’oro. Ad apprezzarlo potrebbero essere un po’ tutti grazie alla sua consistenza cremosa, che lo rende adatto anche per i dolci. E’ inoltre uno dei pochi prodotti del Regno Unito ad avere il marchio Dop.
Il primo italiano in graduatoria è al quinto posto, dove si trova il Bitto storico (300 euro/chilo), prodotto in alpeggio sulle Prealpi Orobie, da latte di vacca crudo e latte di capre di razza orobica, una specie autoctona a rischio di estinzione. La produzione è prevista solo da giugno a settembre, per renderlo tale è importante che gli animali consumino un’erba davvero selezionata. E’ possibile conservarlo intatto anche per più di dieci anni.
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