Tanti hanno scelto di avere un fondo pensione, questo deve essere inserito nell’ISEE con il rischio che il reddito aumenti? Chiarire questo aspetto è davvero importante.
Non è mai troppo presto per pensare al futuro, per questo è cresciuto il numero di persone che hanno scelto sin da giovani di aprire un fondo pensione, così da avere una somma, che può crescere nel tempo, da utilizzare quando sarà conclusa la propria carriera lavorativa. Qui saranno destinati sia le somme che vengono accantonate ogni mese (si può scegliere per l’addebito diretto dal conto corrente) sia le rendite che si accumulano nel corso degli anni.
Alcuni possono essere riluttanti all’idea di rinunciare a parte del proprio stipendio, pur sapendo di non perdere quella cifra (ognuno può sceglierne il valore). In realtà, questo è uno strumento che può permettere di sentirsi più tranquilli se l’assegno pensionistico che si riuscirà a percepire fosse troppo basso. Quanto accumulato dovrà però essere inserito nell’ISEE? Se così fosse, il reddito del contribuente aumenta, con il rischio di non poter accedere ad alcune agevolazioni governative, concesse sulla base di questo valore.
Avere un ISEE aggiornato può essere davvero determinante, ben sapendo come il documento permetta di avere un quadro preciso del proprio reddito, sia che si viva da soli sia se si ha invece una famiglia. Da questo dato, infatti, si può stabilire, infatti, se si rientri tra i possibili beneficiari di alcune agevolazioni, quali ad esempio il bonus nido o l’assegno unico, pensate proprio per le fasce più deboli della popolazione.
È quindi importante capire quali siano le voci che devono inserite e quali no, fermo restando come evidentemente non possa mancare lo stipendio. Il dubbio di molti riguarda come ci si debba comportare con il fondo pensione, che tanti hanno deciso di aprire per avere una rendita garantita una volta terminata la propria carriera lavorativa e gestire così con meno apprensione eventuali spese impreviste.
All’interno del documento devono essere compresi:
La perplessità è quindi del tutto lecita, visto che il fondo pensione va inevitabilmente per sua natura a incrementare il reddito dell’utente che ha scelto di averne uno. In realtà, gli importi accumulati sono esclusi e non devono essere indicati.
La situazione cambia esclusivamente quando la prestazione pensionistica viene erogata sotto forma di rendita, cioè attraverso la trasformazione del montante in versamenti periodici. A quel punto diventa necessario indicare l’ammontare del reddito percepito nel periodo di riferimento per l’ISEE.
Chi è ancora in dubbio all’idea di aprire un fondo pensione dovrebbe rifletterci bene anche in riferimento a questo aspetto, che lo differenzia da altri strumenti finanziari, quali conto corrente, investimenti diretti in azioni o obbligazioni o fondi comuni, che contribuiscono ad aumentare la capacità economica, facendo lievitare l’ISEE. A influire su questo è proprio la natura stessa del fondo, pensato per garantire all’utente un’integrazione alla propria pensione una volta conclusa la propria carriera lavorativa.
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