Meglio TFR in azienda o nel fondo pensione? Il dettaglio che in pochi conoscono e ti fa perdere tanti soldi

Niente scelte affrettate, prima di decidere se è meglio il TFR in azienda o nel fondo pensione è bene conoscere un importante dettaglio.

Quando i dubbi sono numerosi e si conosce poco la tematica che crea confusione è normare che giungere ad una scelta possa rivelarsi compito arduo. Specialmente quando la questione rappresenta uno snodo importante per il proprio futuro bisogna approfondire e conoscere ogni dettaglio.

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Meglio TFR in azienda o nel fondo pensione? Il dettaglio che in pochi conoscono e ti fa perdere tanti soldi (Mamelipalestrina.it)

Il Trattamento di Fine Rapporto è un credito che il lavoratore matura durante gli anni di attività. Si tratta di una competenza maturata mensilmente che verrà erogata dal datore di lavoro solo al termine del rapporto di lavoro indipendentemente dal motivo dell’interruzione (pensionamento, licenziamento, dimissioni). Per calcolare il TFR si terrà conto della retribuzione annua composta da tutte le somme corrisposte in riferimento al rapporto di lavoro incluse le prestazioni in natura come benefits, auto aziendale, polizze assicurative.

Nello specifico, per il calcolo bisogna tener conto dell’accantonamento di una quota pari alla retribuzione annuale diviso 13,5. Dal risultato si dovrà sottrarre lo 0,50% dell’imponibile su cui si conteggiano i contributi. Questo il Trattamento in linee generali ma ci sono tanti altri aspetti che il dipendente dovrebbe approfondire. Parliamo, ad esempio, della possibilità di chiedere un anticipo del TRF al verificarsi di alcune condizioni e accettando una tassazione poco conveniente. Il lavoratore poi è chiamato a compiere una scelta importante, lasciare il TFR in azienda oppure investirlo in un Fondo pensione. Qual è la differenza e cosa conviene fare?

Dove destinare il TFR, come arrivare ad una scelta

Il lavoratore non deve sottovalutare la scelta di destinare il TFR ad un Fondo pensione oppure di lasciarlo in azienda. Nel primo caso verrà avviata la costruzione di una pensione integrativa che andrà ad affiancare la pensione pubblica in modo tale da sostenere il tenore di vita del dipendente una volta uscito dal mondo del lavoro. Nel secondo caso la cifra spettante sarà erogata al termine del rapporto di lavoro (con tempi molto lunghi per i dipendenti pubblici).

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Dove destinare il TFR, come arrivare ad una scelta (Mamelipalestrina.it)

Il conferimento al TFR Fondo pensione può essere effettuato con adesione esplicita entro sei mesi dall’assunzione oppure con adesione tacita qualora non dovesse essere effettuata alcuna scelta entro sei mesi. Il tratto distintivo più importante delle due azioni riguarda la differenza tra rivalutazione e rendimento. Lasciando il TFR in azienda verrà applicato un tasso di rivalutazione pari all’1,5% fisso più il 75% dell’inflazione annua. Conferendolo al Fondo pensione, invece, la somma verrà investita sui mercati finanziari per generare rendimenti in base alle politiche di investimento e al comparto scelto dal lavoratore.

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Fondo pensione o azienda, come cambia la tassazione (Mamelipalestrina.it)

Impossibile stabilire in modo univoco il rendimento, intervengono troppe variabili. In generale guardando al passato si può affermare che nel lungo periodo i rendimenti dei Fondi pensione risultano maggiori rispetto alla rivalutazione del TFR lasciato in azienda ma non è una certezza e, come detto intervengono più fattori a definire il risultato. C’è poi un altro ragionamento da fare.

Da una parte si investe nei mercati finanziari con maggiori rischi in base all’andamento dei mercati, dall’altra parte si ha una situazione senza rischi ma per il TFR in azienda viene applicata una tassazione minima del 23% e variabile in base alla tassazione media degli ultimi 5 anni. Optando per un fondo pensione, invece, la tassazione è più conveniente essendo al massimo del 15% e al minimo del 9% in base all’anzianità di investimenti nel Fondo.

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